giovedì 28 agosto 2014

COME ERAVAMO, ANCORA SIAMO DALLA PARTE DELLA GIUSTA CAUSA PALESTINESE

In questa foto (del 3 marzo 1981), una delegazione parlamentare unitaria italiana (io sono quello con i baffi) visita un quartiere di Tiro (Libano) che, nei giorni precedenti, era stato bombardato dall'aviazione militare israeliana provocando decine e decine di vittime e la distruzione d'interi villaggi e quartieri della mitica città fenicia. Talmente recente che ricordo (come fosse ieri) una fossa, scavata da una bomba in mezzo a un agrumento, piena d'acqua e di sangue. C'erano le arance, bellissime come quelle di Sicilia, e quel sangue... forse di un bambino, di una donna, di un contadino. Chissà? A quel tempo, i parlamentari italiani non si giravano dall'altra parte, ma andavamo sui luoghi dei conflitti a portare la solidarietà dell'Italia democratica e antifascista ai popoli che soffrivano l'ingiustizia e le angherie dell'occupazione straniera. Sidone (libano) 7 marzo 1981, con un gruppo di combattenti palestinesi. Qui siamo a Sidone (Libano) per colloqui con lo Stato maggiore (ospitato in ambienti sotterranei) dell'esercito di liberazione palestinese. Siamo con un gruppo di combattenti armati ma a volto scoperto. Non erano "terroristi", ma partigiani, soldati combattenti per la loro, e per la nostra, libertà. Allora, un'ampio schieramento popolare, politico e parlamentare (da larghi settori della DC, del PSI al PCI) sosteneva apertamente il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato sovrano e un futuro di pace e di prosperità per il mondo arabo. Diritto fino ad oggi negato (solo a loro nel mondo!), costringendoli a vivere sotto perenne assedio e sotto i criminali bombardamenti israeliani. Io sono contro l'antiebraismo (e l'ho dimostrato in più occasioni), ma fino a quando i palestinesi saranno vittime di tale ingiustizia, sarò dalla loro parte. Poichè, la nostra coscienza c'impone di stare dalla parte delle vittime, dei più deboli e contro i prepotenti e gli aggressori di qualsiasi risma e colore politico.

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